4 chiacchiere con Valerio Braschi e Michele Pirozzi


VALERIO BRASCHI

25 anni di Sant’Arcangelo di Romagna.

Vincitore della sesta edizione di MasterChef Italia e vera rivelazione di questo talent!

Dopo il suo trionfo, non si è fermato un attimo! Ha fatto eventi/show cooking in giro per l’Italia, spesso insieme a Gabriele Gatti, Marco Vandoni e Michele Pirozzi.

Dal 2019 al 2023 ha realizzato il suo sogno! Quello di gestire un proprio ristorante. Con un socio ha gestito il “1978” che si trova a Roma. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui “due forchette” Gambero Rosso!

Da Luglio 2023 si è trasferito a Milano dove ha aperto (sempre con un socio) il ristorante “Vibe”.


Ciao Valerio e grazie sempre per la tua disponibilità!

Intanto complimenti per i tuoi successi. Sette anni fa la tua vita ha avuto una grande svolta, con la vittoria di MasterChef Italia. Ma soprattutto quattro anni fa quando a Roma hai aperto con un socio il ristorante 1978. Hai ottenuto diversi riconoscimenti e tante soddisfazioni, nonostante le problematiche legate al Covid. Cosa ti è rimasto di questa esperienza e perchè hai deciso di lasciare Roma?

Dell’esperienza romana, mi è rimasta soprattutto la consapevolezza di aver accettato dal mio socio un’offerta molto impegnativa! Lui aveva messo su questo ristorante (il “1978”) meraviglioso, ma purtroppo non andava benissimo! All’inizio ho avuto un po’ di paura, per la responsabilità che mi era stata data, ma a poco a poco, con il mio massimo impegno e grazie alla mia brigata, il “1978” è diventato uno dei locali più apprezzati di Roma.

Mi è rimasto soprattutto l’affetto dei romani, che mi hanno accolto come un loro figlio. E poi mi è rimasto l’amore per questa splendida città, dove penso di aver trascorso gli anni più belli della mia vita! Ancora oggi mi emoziono al ricordo dei momenti passati lì. Ringrazio il mio socio per avermi dato questa opportunità e tutti i romani che mi hanno voluto bene!


Com’è nata questa idea del “Vibe Milano” e perchè questo nome?

“Vibe” è nato per dare emozioni, vibrazioni, oltre che un atmosfera nuova, giovanile. La mia idea di “fine dining” vuole essere innovativa, non impegnativa, ma che sia un ambiente dove il servizio sia impeccabile ma allo stesso tempo fresco e giovanile. Questo è il motivo per cui gli ho dato questo nome.


Non è un segreto…..tu punti alla stella Michelin! Quanto pensi di essere vicino a questo obiettivo?

La stella Michelin sarebbe un sogno, per premiare me, ma in primis anche i ragazzi che si impegnano giornalmente al massimo. Siamo un bel gruppo e in effetti si…..ci puntiamo! Però non è certamente l’unico nostro obiettivo, quello che maggiormente ci soddisfa è avere tutti i nostri clienti felici e il locale sempre pieno, poi tutto quello che arriverà extra ben venga. Anche perchè quello che conta sono i clienti che riempiono il locale e non solo avere una stella Michelin! Senza clienti il ristorante chiude! Il mio impegno è quello di far diventare il “Vibe” uno dei ristoranti migliori di Milano.

Valerio ha già conquistato un cappello della rivista “L’espresso”

Dall’uscita dalla masterclass ad oggi, dove Valerio è cambiato maggiormente, sia da un punto di vista umano che come chef?

Umanamente sono cambiato tantissimo, soprattutto perchè mi rapporto quasi sempre con persone più grandi di me, difatti faccio molta fatica a relazionarmi con i ragazzi della mia età, quindi credo di essere maturato tanto, ma allo stesso tempo ho ancora tanto da imparare. L’esperienza di MasterChef è stata una delle cose più importanti della mia vita. Tanti nella ristorazione criticano questo programma, io invece nutro rispetto perchè mi ha dato tantissimo.

Il libro di Valerio Braschi “Mistery Boy”


Tra i tuoi collaboratori c’è un tuo ex “collega” della masterclass, nonchè amico: Michele Pirozzi! Com’è nata l’idea di averlo insieme a te in questa nuova avventura?

Ho scelto Michele perchè avevo bisogno di una persona capace in sala, ma soprattutto una persona di mia fiducia. Michele è una delle persone a cui voglio più bene, come se fosse un mio famigliare. Inoltre, avevo bisogno di qualcuno che sappia spiegare i miei piatti e Michele essendo anche lui cuoco e avendo visto la mia crescita in cucina li conosce. Adesso è un pilastro della sala, sa spiegare i piatti in maniera perfetta, insomma “porta” me al tavolo. Ho scommesso su di lui e lui mi ha ripagato nel migliore dei modi. Difatti a breve gli rinnoverò il contratto a tempo indeterminato, perchè Michele è per me un punto fermo della sala e un grande amico fuori dal ristorante. Sul lavoro è un “drago”! Una persona eccezionale.

Ho visto una tua intervista in cui parli degli orari di chi lavora nei ristoranti, spesso sfruttati. Orari che debbano permettere di avere anche una vita fuori dal ristorante.

Per me i dipendenti devono essere in grado di farsi una vita fuori dal lavoro, perchè tutto ciò che imparano fuori lo portano dentro e questo permette di far crescere me e il ristorante. Ecco perchè cerco di dare loro il tempo per girare e vivere nel tempo libero. Il lavoro è bellissimo, ma se sei impegnato sei giorni su sette, il fine settimana, che sono i giorni più pesanti, arrivi sfinito! E sicuramente non lavori bene. Perchè non riesci ad avere una relazione, degli amici, sei stressato e ovviamente dopo un po’ molli. Io non voglio che le persone mollino, perchè se amano questo lavoro devono farlo per tutta la vita e io li metto nelle migliori condizioni per farlo.

Grazie Valerio ed in bocca al lupo!



MICHELE PIROZZI

Michele è della provincia casertana e prima di entrare nella masterclass lavorava in una ditta di onoranze funebri. Nella sesta edizione di MasterChef Italia ottenne un ottima settima piazza, riuscendo anche a vincere una mistery e un Invention test, in coppia con Cristina Nicolini. Vinse anche un’esterna da capitano.

Dopo l’uscita dalla masterclass, Michele ha lasciato il suo vecchio lavoro e per alcuni anni ha collaborato con Valerio, Gabriele Gatti e Marco Vandoni in diversi show cooking e cene in giro per l’Italia! Ha anche lavorato per un periodo a Lampedusa. Adesso è responsabile di sala presso il ristorante “Vibe” di Valerio Braschi a Milano.


Ciao Michele!

Sei stato uno dei grandi protagonisti della sesta edizione, ci racconti in breve com’è cambiata la tua vita dopo l’uscita dalla masterclass?

Dopo questa straordinaria esperienza, la mia vita è cambiata molto, ho abbandonato il mio lavoro di sempre, mi sono messo alla prova chiedendo di più da me in un mondo che mi apparteneva da sempre.

Qual è il ricordo più curioso di quella esperienza?

Il ricordo più curioso è sicuramente quello vissuto al Residence dove di sera ci riunivamo tutti e mettevamo su delle vere e proprie sit-com divertendoci come matti e alleggerendo la tensione delle continue prove a Masterchef.

Com’è maturata l’idea di lavorare al fianco di Valerio, con cui hai condiviso tante esperienze in giro per l’Italia?

Questo clima così gioviale mi ha portato a stringere un amore fraterno con Valerio e l’amico Marco Vandoni, anche lui concorrente della nostra stessa edizione (enciclopedia del food), che ci ha affiancato in più eventi fino poi a farmi maturare l’idea di lavorare insieme sul serio con Valerio presso il ristorante Vibe di Milano. Un lavoro di traduttore tra la cucina e la sala, dove racconto di Valerio attraverso i suoi piatti mentre i commensali iniziano il loro viaggio sensoriale nella cucina.

Ti manca lavorare in cucina o pensi che questa esperienza potrà comunque contribuire alla tua crescita professionale?

La mia presenza in cucina c’è sempre però sperimentare in altri campi per me non è mai stato un limite. Vediamo questo nuovo approccio alla cucina dove ci porterà, insieme a Valerio l’obiettivo è di prendere la Stella Michelin perché lui secondo il mio punto di vista, è il solo ed unico protagonista di tutte le edizioni, il solo ad essere il VERO Masterchef. Insieme, viaggeremo alti come Albatros.

Grazie Michele!