4 chiacchiere con Carmine Gorrasi


Carmine è della provincia salernitana! Ha partecipato all’undicesima edizione di MasterChef Italia a soli 18 anni, raggiungendo la finalissima.

curiosità: Carmine è il concorrente che nelle 11 edizioni è andato più volte tra i migliori! Ben otto volte in dieci prove.


Ciao Carmine, com’è nata la tua passione per la cucina? 

È nata un po’ per caso, nella pigrizia di un ragazzino di 11/12 anni che aveva iniziato a vedere programmi di cucina in tv. Ho iniziato a essere sempre più curioso e mi sono cimentato insieme a mia sorella per un pranzo della domenica. È stato un disastro totale, ma non mi sono arreso, ho continuato fino a che non ho capito che volevo che il cibo diventasse la mia vita e la mia professione.  

Chi è il giudice con cui ti sei sentito più a tuo agio? 

Sicuramente Chef Locatelli: trovo che sia il giudice che riesce a empatizzare maggiormente con i concorrenti instaurando un legame con loro.  


Oltre a Dalia, con chi hai legato di più nella Masterclass e fuori? 

Oltre a Dalia ci sono almeno altri 6 nomi che posso fare: Andrealetizia, Nicky, Nicholas, Mime, Bruno e Pietro. Ormai siamo come una famiglia, e questo è sicuramente il regalo più bello che mi ha fatto MasterChef Italia. Abbiamo anche dei progetti insieme in ballo, quindi stay tuned

La Mistery box è stata la tua “comfort zone” tant’è che in 10 prove solo due volte non sei andato tra i migliori! Mentre non hai vinto nemmeno un Invention test, come te lo spieghi?  

La mia è una cucina creativa, amo sperimentare con gli ingredienti e le preparazioni, azzardare con gli abbinamenti e trovare equilibri che sembrano irraggiungibili. La Mistery Box in questo senso riflette di più questo mio modo di esprimermi in cucina. L’Invention Test è spesso vincolante, perché molte volte consiste nella replica di piatti ideati da altri, che è certamente importante, ma non proprio la mia cosa preferita.  In più durante la Mistery non c’è la paura dell’eliminazione, all’invention sì, e anche questo aspetto ha sicuramente influito. Spiace non averne vinto neanche uno, perché non ho mai potuto capitanare una squadra in esterna: è il mio unico rimpianto.  

Prima del rush finale, hai avuto un periodo molto altalenante: arrivavi tra i primi nella Mistery Box e poi tra i peggiori nell’Invention Test. Hai pensato che potessi uscire? 

Arrivato a quel punto ho iniziato un po’ ad accusare la stanchezza, fisica e mentale. Inoltre, mi pesava l’eliminazione dei miei amici. E dopo il divertimento dell’inizio, la gara ha iniziato a farsi sempre più intensa, con la vittoria che si riusciva quasi a toccare. Spesso ho temuto di uscire in quel periodo.  


Carmine come Valerio Braschi!

Ha raggiunto la finalissima a soli 18 anni!

LA DOMANDA DI LOTHAR:

Christian è forse quello che ha avvertito di più la rivalità con te, mettendoti poi anche in grandissima difficoltà nella tua prima volta tra i peggiori. Credi anche tu che lui sia stato fondamentale nel tuo percorso dentro la Masterclass e il suo metterti alla prova abbia permesso a te di aggiungere quel qualcosa che ti ha poi permesso di arrivare tra i 3 finalisti?  

Il fatto che Christian mi abbia messo in difficoltà mandandomi tra i peggiori per la prima volta è stata, come sempre, più una sfida con me stesso che con lui o chiunque altro. Comunque, alla fine, si è creato un bellissimo rapporto di stima reciproca tra noi, entrambi eravamo davvero contenti di poter gareggiare insieme in finale.  


Col senno di poi, cambieresti qualcosa nel menù della finale o rifaresti tutto?  

Assolutamente no. Ero consapevole fin dall’inizio che il mio menu era estremamente rischioso, ma mi sono sempre detto: “Se devi vincere, devi vincere così”. Non avevo fame di vittoria, ovviamente volevo vincere, ma non era il mio primo obiettivo. Io ho sempre vissuto MasterChef Italia come una sfida con me stesso, volevo essere finalmente soddisfatto della persona che ero e che sono, e ce l’ho fatta, quindi pur non avendo vinto non potrei che essere più contento di così.  

Stai seguendo questa stagione? Mi sembra tu abbia molte cose in comune con Bubu. Che ne pensi? 

Sto seguendo la nuova stagione, sì. Penso che Bubu abbia sicuramente delle cose in comune con me, ad esempio la questione dei genitori è simile alla mia, e ovviamente anche le età combaciano, però trovo che siamo comunque e aggiungerei, ovviamente, persone diverse. Comunque lui mi piace, spero vado più avanti possibile.  

Cosa consiglieresti a chi desidera affrontare questa esperienza? 

MasterChef Italia è un’esperienza bellissima, molto intensa e complessa anche, ma vissuta con lo spirito giusto può darti tantissimo e cambiarti letteralmente la vita, come ha fatto con me. Divertirsi è la chiave, forse anche non prenderla troppo sul serio in certi momenti, impegnarsi al massimo ma senza essere troppo severi con sé stessi. Cercare un equilibrio mentale è fondamentale. Un passo falso della mente può farti perdere tutto in un attimo.  


Sei giovanissimo, dopo questa esperienza che credo ti abbia cambiato la vita, cosa vedi nel tuo futuro? 

Come ho già detto MasterChef Italia è riuscito a cambiare la mia vita. È sicuramente un grande trampolino di lancio. Stanno succedendo tante cose, quindi non riesco a fare previsioni precise per il futuro, e forse neanche voglio programmarlo troppo attentamente. La vita è imprevedibile, a volte è anche bello vedere cosa ci riserva senza forzare i tempi e gli eventi.  

Hai ricevuto proposte di lavoro in ambito ristorativo? 

Sì, qualche proposta è arrivata, non ho comunque intenzione di accettare un posto fisso al momento, dovendo anche portare avanti gli studi che sono importanti allo stesso modo per quanto mi riguarda. Preferisco continuare a lavorare in maniera itinerante e soprattutto grazie ai social, un mondo che offre tantissime possibilità e che mi piace sempre di più.  

Grazie Carmine.

By Fabio M.