

Pietro è un imprenditore palermitano. Ha partecipato all’undicesima edizione di MasterChef Italia, riscuotendo parecchio successo tra il pubblico.
Ha un proprio “brand” di abbigliamento: “siCOOLi“.
sito internet: https://www.pietroadragna.com/
curiosità: Pietro ha partecipato a tre esterne vincendole tutte. Nei due “skill test” salvo al primo step” . Eliminato senza aver fatto nessun pressure test!

Ciao Pietro.
Innanzi tutto, stai seguendo questa dodicesima edizione? Se si, chi è il concorrente che ti sta piacendo di più?
Per una serie di coincidenze finora non ho avuto mai occasione di esser a casa durante la messa in onda, ma recupererò. Di sicuro una certa simpatia l’ho avvertita per Francesco Girardi, sia per la sua vicenda umana che per l’istintiva attrazione che nutro per le persone dotate di carisma e coraggio. Lui è parso chiaro ne avesse.
Parliamo della tua esperienza; chi ti ha iscritto? Pensavi di potercela fare ad entrare?
Hai presente quando le aspiranti Miss Italia, raccontandosi, affermano di esser state iscritte per gioco dalla migliore amica? Ecco, mi si creda o no a me è capitato esattamente questo!
La mia indole pigra e disincantata non mi avrebbero mai condotto a una iniziativa simile; c’è voluta tutta la testardaggine della mia amica Federica Bazza a regalarmi questa pagina meravigliosa della vita, compilando quel form quasi a mio dispetto. Il resto è stato un succedersi tanto inatteso quanto incredibile di eventi. Alla mia “Bazzichina” sarò grato per sempre.
Pietro è il quinto palermitano di MasterChef Italia. Prima di lui: Margherita Russo (6^ ed.), Luciano Di Marco (9^), Azzurra D’Arpa e Francesco Genovese (10^).

LE DUE DOMANDE DI “LOTHAR”
Nell’invention test dove hai avuto il vantaggio e dove hai rischiato l’eliminazione, ritieni di aver giocato il tuo vantaggio ancora oggi nel miglior modo possibile o avresti fatto altre scelte?
Per quanto la natura di Masterchef sia competitiva, non ho inteso coglierne questa essenza. In quell’occasione ho solo cercato di rendere la vita meno difficile a chi credevo ne avesse più bisogno o a coloro ai quali mi sentivo affettivamente più legato.
Tornando indietro rifarei esattamente la stessa cosa.
Nella tua selezione sono state tagliate diverse scene. Si intravede un piatto e lo Chef Locatelli che ti dà il grembiule. Hai ricevuto 3 si o lo chef Barbieri ha detto no? Ricordo che soprattutto all’inizio, quantomeno dai montaggi, Barbieri non era attirato dai tuoi piatti, nonostante da qua, da casa, sembravi essere tra i più forti. Che ci dici sul rapporto con Barbieri? Era conflittuale o è tutta opera di montaggio?
Chef Barbieri mi diede un no e credo francamente avesse ragione lui; il piatto esteticamente era un disastro. Probabilmente i sapori e magari una qualche energia trasmessa agli altri Chef mi hanno condotto comunque alla Masterclass.
Sul suo esser conflittuale credo incida molto il ruolo, ma ritengo sia nelle cose e a me non ha dato alcun disagio l’austerità mostrata nei miei confronti.


Se ti dico “zucchero azteco” cosa pensi?
A “quel Caro Amico” di Christian!
Scherzi a parte, spiace esser uscito con un piatto iconico della tradizione siciliana come la caponata, ma evidentemente era giunto il mio momento; non ho alcun rimpianto e confesso che la scelta di fare quel piatto probabilmente la ribadirei. Non ho rimpianti e neanche rimorsi.
Sinceramente, non credi che l’11^ posizione ti vada un po’ stretta?
L’esperienza di Masterchef, a 360, ha rappresentato un tale e meraviglioso dono della sorte che francamente tutto ciò che attiene alla competizione è passato in subordine. Sinceramente non me ne frega niente. So solo che se avessi 100 anni davanti a me e altre 100 occasioni per rifarlo, lo rifarei 100 volte!

Chi doveva vincere secondo te l’11^ edizione?
Chi ha vinto lo ha fatto con merito. Per affetto potrei dire chiunque degli altri 18 concorrenti, ma in realtà chi doveva giudicare certamente aveva più competenza e strumenti di me, quindi viva Tracy.
Sei stato uno dei concorrenti più amati della scorsa stagione, perchè secondo te?
Non so se fossi tra i più amati, se è così ne sono lusingato. Credo che in generale nella nostra edizione sia trasparito l’istintivo e genuino affetto che si è creato tra le persone, prima che tra gli aspiranti chef. Esiste un gran desiderio di genuinità e ricchezza di valori, poco proposti dai mezzi di comunicazione. Probabilmente è per questo, e per l’aver affrontato dal primo istante l’esperienza di Masterchef con leggerezza, che qualcuno mi avrà apprezzato.

Pietro è arrivato terzo nel concorso: “Il nostro vincitore” dell’11^ edizione, vinto da Dalia.





Uscito dalla masterclass, sei tornato alla tua vita di sempre? Oppure questa esperienza, ha cambiato le tue abitudini? Seguendoti su Instagram direi che non stai fermo un attimo!
Inevitabile che molte cose siano cambiate; non tanto professionalmente quanto a livello generale. Quest’ultimo anno mi ha regalato emozioni, esperienze ed un’energia inattesa che voglio godermi appieno nella speranza che durino il più a lungo possibile. Un adagio siciliano recita “tutti pruvulazzu finiemu” (tutti polvere ritorniamo); ecco, prima di allora meglio godersi il tempo, che non torna più.
L’Arancina! Stavi vincendo una mistery con questo piatto. Ti è dispiaciuto non portare a casa la vittoria?A proposito, sei stato giudice di un concorso a Palermo. Dovevi giudicare la migliore arancina di Palermo. Com’è andata?
In quell’occasione Tracy propose con il suo piatto un messaggio talmente alto e nobile che indipendentemente dal gusto, che non ho potuto apprezzare, meritava di esser premiato. A me è bastato, in più occasioni, da buon palermitano rivendicare davanti a tutta l’Italia la femminilità dell’arancina.
Riguardo il contest di Palermo Today per Santa Lucia effettivamente ho ricoperto il ruolo che ogni palermitano sognerebbe di assumere almeno una volta nella vita: mangiare e giudicare arancine! Ecco, anche questa è una di quelle cose meravigliose di quest’anno di cui parlavo. Con Andrea Perniciaro, direttore di PalermoToday, non abbiamo intenzione di fermarci alle arancine… Che vitaccia che mi aspetta, eh?!




Luciano Di Marco; palermitano ed ex concorrente come te; come vi siete conosciuti?
Siamo stati per anni compagni di abbonamento allo stadio Renzo Barbera, in tribuna Montepellegrino settore 15C! Tra il mio sediolino e il suo c’era suo fratello. Ci siamo goduti assieme gli anni belli di Cavani, Pastore, Ilicic e Miccoli, ritrovandoci avvinghiati dopo un gol innumerevoli volte. La vita e le sue coincidenze sono davvero strane.
Capita spesso che ci si riveda in contesti culinari ed è sempre un enorme piacere per entrambi.

Pietro, hai ricevuto offerte di lavoro in qualche ristorante? O ti è passato per la testa di aprire una tua attività?
Si, ma la mia vita professionale ha un altro percorso già definito. Poi per carità, nella vita mai dire mai, potrei anche ipotizzare in futuro di sviluppare un’idea imprenditoriale legata alla cucina, ma non mi immagino tra i fornelli come Chef 24h su 24.
Su instagram fai video molto simpatici, dimostrando di essere sempre a tuo agio davanti ad una “camera”. Hai un po’ la faccia da attore…..non è che in fondo in fondo….
Se Martin Scorzese, Paolo Sorrentino o Roberto Andó gradissero, sappiano che non direi loro di no! Ahahah
Il brand “siCOOLi” è una tua idea?
Si, è una mia creatura figlia di una precedente esperienza: avendo realizzato tutti i soggetti grafici più vincenti e apprezzati e distribuendoli per un altro brand, di cui però non ero titolare, il passo verso SICOOLI è stato breve. Così mi sono reso autonomo. È una delle mie attività, certamente la più simpatica ed estrosa.

Quali sono i tuoi progetti futuri o qualche sogno che vorresti realizzare?
Ho un’età in cui posso cominciare a fare i primissimi bilanci, pur potendo ancora sognare a lunga scadenza. Ma una cosa di me l’ho capita: voglio sorridere alla vita. Il resto non può che esserne naturale conseguenza.
Tempus fugit.




Grazie Pietro!
by Fabio M.
19 gennaio 2023